Victory of the Whale

Montegrappa per Sea Shepherd

 
 
 
 
 

La perdita di una nave non è mai motivo di celebrazione, ma l'affondamento dell'Essex il 20 novembre 1820 fu un momento storico di giustizia naturale. Due secoli dopo, Sea Shepherd e Montegrappa ricordano questo memorabile evento con un progetto permeato di determinazione, intrighi e bronzo riciclato.

 
 

L'equipaggio a bordo dell'Essex in tutta probabilità pensò che la loro fortuna fosse finalmente arrivata quando avvistarono un branco di balene mille miglia a ovest delle Galapagos. Ma il 20 novembre 1820 era destinato a essere l'ultimo giorno in mare della baleniera. Quindici mesi infruttuosi dopo aver lasciato Nantucket, due furiosi colpi della potente testa di un capodoglio mandarono l'Essex sul fondo del Pacifico.

La loro fuga fu fortuita, almeno fino a quando ebbe inizio il cannibalismo. Quando l'equipaggio finalmente toccò terra, nove uomini erano stati persi. La notizia dell'incidente fu riportata dai quotidiani di tutto il mondo e ispirò il romanzo Moby-Dick di Herman Melville. Ma per molti, il triste destino dell'Essex resta ancora sconosciuto.

Immagine gentilmente concessa da
SHARUZEN, Iroltha Tattoo Studio, Slovakia

Non è così per Sea Shepherd. Più di duecento anni dopo l'incidente dell'Essex, l'uomo e la balena sono ancora impegnati in una lotta fatalmente sbilanciata. Nel corso di quattro decenni, il gruppo di attivisti si è spesso sentito come un toro solitario e infuriato nei vasti oceani infestati dalla pesca illegale.

Le loro innumerevoli e audaci incursioni sulle flotte marittime hanno fatto molto per smascherare l'audacia e l'entità della distruzione marina, ma le tattiche di "conservazione coercitiva" di Sea Shepherd hanno spesso diviso l’opinione pubblica. Per Montegrappa, il loro marchio di attivismo merita ammirazione.

Chiaramente, siamo in presenza di anticonformisti nella tradizione più nobile.

 
 
 
 

Affascinati dalla leggenda

Montegrappa ha sempre apprezzato la buona storia di un marinaio.

Storie come l'affondamento dell'Essex sono una fonte di creatività artigianale per una manifattura che può vantarsi di avere tracce di Ernest Hemingway nel proprio DNA. Le leggende marittime sono ben rappresentate nel Montegrappa Vault, l’archivio storico delle edizioni limitate, all’interno del quale possiamo trovare l’Amerigo Vespucci (2001) e la Pirates (2016). Con questo tipo di pedigree, era forse scritto nel nostro destino di dovere raccontare la storia della baleniera.

Ma come piattaforma per lanciare la nostra partnership con Sea Shepherd, la premessa della fine dell’Essex è stata convincente. Completato in tempo per il bicentenario del suo affondamento, Victory of the Whale è il primo accessorio di lusso mai realizzato in collaborazione con gli attivisti oceanici. È grazie al loro supporto morale - e materiale - che questa Solidarity Edition trasmette il suo messaggio con sostanza oltre che con stile.

 
 

La flotta di nettuno

Il capitano Paul Watson fondò Sea Shepherd nel 1977.

Stufo della farsa dei trattati disonorati e delle manifestazioni di protesta inutili, l'attivista canadese prese in mano la situazione nel 1979, quando usò la sua prima nave per speronare la Sierra nel porto di Lisbona. Piuttosto che risarcire i proprietari della baleniera perdendo la sua barca, Watson l’affondò.

Dalla sua rievocazione dell'incidente dell'Essex, Watson ha costruito una flotta di dieci navi, con un equipaggio di migliaia di giovani "shepherds" (“pastori”) volontari reclutati da tutto il mondo. Battendo una versione rivisitata del Jolly Roger, la classica bandiera dei pirati, le loro missioni hanno tutte un unico obiettivo: difendere, conservare e proteggere i nostri oceani e la fauna marina.

Alcuni li etichettano come "eco-pirati" ma per Watson l’attivismo diretto rimane l'unica opzione quando le marine nazionali non possono - o non vogliono - far rispettare le leggi.

Significativamente, più di quaranta anni di campagne in prima linea non hanno provocato un singolo infortunio o perdita di vite umane.

Penna di protesta

Dall'oceano, per l'oceano: la creazione di Victory of the Whale.

La M/Y Steve Irwin di 59 metri è stata l'ammiraglia di Sea Shepherd fino al 2018. Quando fu acquistata nel 2006, la motovedetta aveva già trascorso trent'anni in mare, ma la sua capacità di stare al passo con le navi più veloci della flotta della baleniera giapponese la rendevano una risorsa strategica vitale. Prendendo il nome dal famoso ambientalista televisivo, ha guidato numerose missioni nell'Oceano Antartico prima del suo ritiro.

Prima di partire per un museo marittimo australiano, Sea Shepherd ha conservato gran parte dell'inventario di M/Y Steve Irwin, inclusa un'elica in bronzo invecchiata da migliaia di ore nelle acque antartiche. Parti sono state fuse e spedite in Italia per assicurargli una seconda vita più coccolata.

Gli artigiani di Montegrappa hanno rimodellato il materiale recuperato utilizzando un metodo tipico della scultura, la microfusione a cera persa. Il bronzo riciclato utilizzato nel grintoso design di Victory of the Whale riduce il suo impatto ambientale, e fa scivolare tra le mani dei suoi proprietari anni di attivismo in prima linea.

 
 

Per gli oceani!

Le lezioni del passato evidenziano un'emergenza del presente.

Accanto alla sua preziosa struttura in bronzo, la bandiera da battaglia di Sea Shepherd è incisa sul fusto di Victory of the Whale. Il minaccioso logo del gruppo è stato deliberatamente progettato per sottolineare la crisi che affligge i nostri oceani. In esso, le ossa incrociate del tradizionale pirata sono sostituite dal tridente di Nettuno e dal bastone da pastore - simboli di un ethos di "non violenza aggressiva".

Il design della penna è allo stesso tempo nostalgico e pittoresco, caratterizzato da una clip a forma di capodoglio che rappresenta rispetto e compassione per la vita oceanica. Sotto di essa, onde impetuose in bronzo riciclato avvolgono un mare di celluloide turchese - l'ultimo luogo in cui riposa l'Essex.

Il fusto in legno di mogano lavorato a mano fa riferimento allo scafo della baleniera, con dettagli sul fondello che evocano le scialuppe di salvataggio che portarono in salvo il suo equipaggio. Il bicentenario dell'affondamento è declinato rispettivamente in edizioni limitate di duecento stilografiche e roller, ciascuna ormeggiata in un lussuoso cofanetto laccato di colore blu.

 
 
 
 

A due secoli dall'affondamento dell'Essex, Victory of the Whale racconta la sua storia per attirare l'attenzione sul continuo assalto dell'uomo alla vita oceanica e fornire un supporto tangibile alla missione di Sea Shepherd. Parte dei proventi dell'edizione sosterranno gli sforzi dell'organizzazione per proteggere il Mediterraneo dalla pesca illegale.

Gli anticonformisti e gli strumenti da scrittura stravaganti sono sempre andati d’accordo. Come la visione del capitano Paul Watson e dell'organizzazione che ha creato, Victory of the Whale è audace e non convenzionale, perché deve esserlo.

SOSTIENI SEA SHEPHERD