Com'è fatta una penna stilografica

Gli elementi di una penna

 

Il tipo di penna sinonimo di eleganza e classe per eccellenza: dove c’è una stilografica c’è un appassionato di strumenti da scrittura, un collezionista esperto, un amante degli stili calligrafici o, semplicemente, una persona dal gusto raffinato.

Scrivere con la stilografica è un’esperienza che stimola la fantasia e recupera il primordiale e più intenso rapporto dell’uomo con la scrittura, quello che si instaura tra il supporto e lo strumento, tra la carta e l’inchiostro.

La penna ad inchiostro che conosciamo oggi con il nome di penna stilografica conquista il mondo verso la fine del 1800, grazie all’intuizione di Lewis Edson Waterman: nonostante le numerose evoluzioni ci sono elementi che restano punti fissi nel mondo stilografico.

 
 
 

Il pennino di una penna stilografica

Caratteristiche e classificazione

Cominciamo da uno degli elementi fondamentali della nostra penna: i pennini per la stilografica hanno il compito di trasferire l’inchiostro sulla carta. Derivano da quelli da intinzione usati nella stliografica antica con la cannuccia: per rendere questo elemento più resistente alla corrosione dell’inchiostro, si decise inizialmente di realizzare il pennino in materiali pregiati come oro e argento, successivamente, poi, si riuscì a creare anche un pennino di acciaio resistente alla corrosione.

Indipendentemente dal materiale utilizzato per produrlo, il pennino deve presentare una punta rinforzata in grado di resistere all’usura. Generalmente questo rinforzo viene garantito dalla fusione di una pallina di iridio, equamente distribuito sulle due ali del pennino, divise dal taglio attraverso cui passa l’inchiostro della penna stilografica.

I pennini vengono classificati in base alla dimensione indicata da una sigla. Le principali sono

  • EF = Extra-fine
  • F = Fine
  • M = Medio
  • OM = Medio-Obliquo
  • B = Largo (Broad)
  • BB = Doppia larghezza
  • BBB = Tripla larghezza
  • OF = Obliquo fine
  • OB = Obliquo largo
  • OBB = Obliquo doppia larghezza
  • M = Musicale (Music nib)
  • KF = Kugel fine
  • KM = Kugel medio
  • KB = Kugel largo

In base alla flessibilità, poi, possiamo avere

  • Pennino molleggiato: che risponde alla pressione, ma senza una significativa variazione del tratto;
  • Pennino semi-flessibile: che risponde alla pressione con una significativa variazione del tratto, ma non quando viene usato normalmente;
  • Pennino flessibile: che produce una variazione di tratto anche nella normale scrittura;
  • Pennino super-flessibile: che porta a variazioni di tratto molto accentuate alla minima pressione;
 
 
 
 

L’alimentatore e la giunzione

Il cuore della stilografica

 
 

Chiamato anche conduttore e feeder, rappresenta il cuore del funzionamento di una stilografica: nell’alimentatore si concentrano le forze che permettono il corretto passaggio dell’inchiostro dal serbatoio al pennino che scorre poi sul foglio di carta. Dunque l’alimentatore è, di fatto, l’elemento che consente di scrivere con una penna stilografica.

Nei primi prototipi di penna, l’alimentatore era costituito da un cilindro di ebanite dotato di un canale attraverso il quale far fluire l’inchiostro. Successivamente si perfezionò questo canale e si aggiunsero ulteriori scanalature per favorire il passaggio capillare dell’inchiostro.

 
 
 

Anche la forma dei componenti della penna stilografica è cambiata nel tempo ed è stata pensata per consentire il blocco dell’afflusso di inchiostro quando la penna resta inutilizzata per molto tempo e si rischiano significative perdite nel cappuccio.

Sono stati sviluppati opportuni meccanismi che consentono all’inchiostro in eccesso di accumularsi nelle pieghe per evitare accumuli sul pennino: in questo modo la penna scivolerà sul foglio scrivendo senza lasciare antiestetiche e fastidiose macchie che rischiano di rovinare irrimedibailmente il foglio, ma che potrebbero danneggiare anche abiti ed accessori.

Parliamo di giunzione in riferimento al blocco finale della punta della penna, la parte in cui sono inseriti pennino ed alimentatore.

La giunzione è anche il punto in cui si impugna la penna durante la scrittura ed è opportunamente lavorata e sagomata per facilitare la presa.

 
 
 

Il corpo di una penna stilografica

L’evoluzione del design

Il corpo si divide in fusto e fondello. Il fusto è la parte più corposa della stilografica. Un tempo veniva utilizzato direttamente come serbatoio dell’inchiostro, mentre oggi ha il compito di strutturare la penna, oltre che di coprire la parte in cui viene contenuta la ricarica della penna stilografica. Realizzato originariamente in forma cilindrica, ha seguito poi l’evoluzione delle tendenze stilistiche, declinandosi secondo le idee dei designer in forme sfaccettate, triangolari, quadrate, ottagonali e tanto altro ancora.

Anche i materiali nei quali è realizzato il corpo della penna stilografica si sono svoluti nel tempo: dall’ebanite ai metalli preziosi, passando per le resine artificiali come bachelite, galalite e celluloide. Molti modelli presentano poi un fondello che copre la parte posteriore del corpo della penna: anche questo elemento può essere oggetto di motivi decorativi o incisioni particolari, ma serve principalmente a coprire l’accesso al sistema di caricamento e può essere staccato o svitato per accedere al meccanismo. In alcune penne, il fondello costituisce direttamente una parte del sistema di caricamento stesso e proprio su di esso si deve agire per attivare il caricamento.

 
 
 

Il cappuccio e il fermaglio

Protezione ed estetica

Al cappuccio vanno riconosciute due importanti funzioni: proteggere il pennino da qualsiasi tipo di urto accidentale e da eventuali perdite, ma anche evitare che l’aria entri nel serbatoio seccando l’inchiostro quando la penna non viene utilizzata per molto tempo. Naturalmente sono diversi i modi in cui si può aprire o chiudere un cappuccio e altrettanti i modi in cui è possibile inserirlo sul fondo della penna come estensione del corpo.

Il cappuccio può essere ad incastro, con chiusura a vite, con chiusura a frizione o con chiusura a scatto. La chiusura a scatto è il sistema più classico: la chiusura avviene inserendo il cappuccio ed esercitando pressione fino a sentire lo scatto, per aprire basta tirare. La chiusura a vite, invece, è il sistema preferito dagli appassionati: per chiudere e aprire si procede avvitando e svitando.

 
 

Sul cappuccio si concentrano gli elementi caratteristici di design, come le decorazioni speciali, le gemme preziose e gli anellini pregiati. Sulla sommità del cappuccio delle penne Montegrappa troneggia l’ambigramma, il simbolo di riconoscimento del brand, un sigillo che è garanzia di qualità e affidabilità del prodotto, oltre che di grande pregio estetico.

Nonostante le prime stilografiche non fossero dotate di fermaglio, questo elemento si è affermato come caratteristico dello strumento da scrittura.

La famosa clip diventa fondamentale per consentire il classico aggancio della penna al taschino della camicia o della giacca, trasformandosi in un oggetto pregiato da esibire con orgoglio. Il fermaglio è un elemento distintivo della penna che svolge una funzione stilistica, oltre che tecnica: sulla clip si concentrano incisioni raffinate e applicazioni preziose curate nei minimi dettagli, pensate per raccontare lo stile di ognuno con classe ed eleganza. Altro segno caratteristico di una penna Montegrappa è la presenza del "ruzzolino", l'elegante sferetta applicata sull'estremità delle clip delle penne Montegrappa.

 
 

Una serie di incastri perfetti, di parti che si fondono in un unico prezioso gioiello da scrittura firmato Montegrappa, elementi tenuti insieme dal filo conduttore del design, dalla passione per i pezzi da collezione, dalla cura maniacale per la perfezione. L’eleganza e lo stile Made in Italy fanno da garanzia, per completare prodigi di tecnica ed estetica da appuntare sul petto, nel posto più vicino al cuore.