Fogli per scrivere con la stilografica: guida alla scelta

Le caratteristiche dei migliori fogli per penne di lusso

 

La passione per la scrittura passa anche dalla scelta degli strumenti adeguati con i quali viverla nella propria quotidianità. E se abbiamo visto quali sono le caratteristiche che devono possedere le migliori penne stilografiche di lusso e quali sono le peculiarità dei migliori inchiostri per penna stilografica, ci concentriamo oggi sulla carta, la tela bianca su cui imprimere il nostro tratto.

Montegrappa ci guida oggi alla scoperta delle migliori carte per stilografica Montegrappa, individuandone le caratteristiche che le rendono adatte a questo strumento da scrittura, esaltandone le performance e permettendo esercizi di stile degni dei più grandi calligrafi. Perché se la penna rappresenta il motore pulsante della scrittura, la carta ne rappresenta la strada su cui andare e aprire nuovi orizzonti.

 
 
 

Come scegliere la carta per penna stilografica

Le caratteristiche da prendere in considerazione

fogli per scrivere con stilografica

Prima di approfondire le varie caratteristiche è necessario premettere che per chi ama scrivere con la stilografica la scelta deve ricadere su una carta adatta che permetta la massima scorrevolezza della punta, conseguenza di assenza di attrito di quest’ultima sulla superficie: sono da scartare a priori, quindi, le carte particolarmente ruvide.

Un altro parametro da prendere in considerazione prima dell’acquisto di una carta per penna stilografica è la capacità del foglio di assorbire l’inchiostro. I fogli da scrivere che non assorbono troppo causano fenomeni di feathering, ovvero diffusione capillare dell'inchiostro sulla carta che aumenta le dimensioni del tratto, e bleed through, che consiste nel passaggio d'inchiostro dall'altra parte del foglio.

La capacità di assorbimento della carta è da considerare in relazione al flusso della penna: non è sempre vero che una carta che assorbe molto inchiostro sia da scartare. Bisogna sempre considerare quale tipo di stilografica andremo ad utilizzare, scegliendone una dal flusso estremo per una carta che riesce ad assorbire bene l’inchiostro.

 

Carta per stilografica e capacità di assorbire l’inchiostro

Differenze tra superficie liscia e ruvida

Si è portati a pensare che una carta spessa (di una grammatura di circa 80/100 g o superiore), molto liscia e dal costo elevato, sia di qualità superiore, ma non è sempre vero. Qual è la relazione che intercorre tra la grammatura di una carta e la capacità di assorbire inchiostro? Ebbene non sempre le carte spesse sono garanzia di adeguata assorbenza dell’inchiostro, ma questa capacità dipende dal tipo di trattamento che la carta subisce in fase di lavorazione.

L’igroscopia è una proprietà della carta che ha anche poco a che vedere con la ruvidità della superficie. La carta molto liscia, non trattata, sulla quale il pennino riesce a scorrere senza particolare attrito, riesce ad assorbire la giusta quantità di inchiostro.

La carta non trattata, che risulta ruvida e sottile, risulta la peggiore per ciò che concerne la capacità di assorbire l’inchiostro nella scrittura con la stilografica: studiata per essere economica, la superficie ruvida si accoppia meglio agli inchiostri a base grassa e non acquosa delle biro.

Cosa succede quando si utilizza, invece, una carta troppo assorbente con penna stilografica? Quando l’assorbimento d’inchiostro è troppo elevato è possibile che la quantità d'inchiostro in uscita dal pennino superi quella che dal serbatoio arriva all’alimentatore. Il flusso si riduce inizialmente fino alla totale secchezza dell’alimentatore e al blocco della scrittura.

 
 
 

Carta patinata per scrittura con stilografica

Quando l’estetica è uno svantaggio

Come ci si comporta con una carta patinata? La patinatura ha un effetto “repellente” nei confronti dell’inchiostro e non è raro percepire in modo netto la sensazione di sfregamento della punta sulla superficie con conseguente difficoltà da parte dell'inchiostro ad aderirvi.

Le carte patinate presentano spesso punti di irregolarità, ovvero zone in cui l’inchiostro si comporta come se stesse passando su una pellicola di plastica. Questa tipologia di carta, poi, si asciuga molto lentamente dando problemi a penne stilografiche dall’abbondante flusso di inchiostro e dal tratto generoso.

Il consiglio è quello di orientarsi verso la scelta di carte non molto patinate, soprattutto in considerazione della penna stilografica che intenderemo utilizzare per scriverci sopra.

 
 

Carta di pietra per penna stilografica

Cos’è e quali sono i vantaggi del suo utilizzo

Un nuovo materiale particolarmente apprezzato da chi ama scrivere con penne stilografiche pregiate è la carta di pietra, composta all'80% di carbonato di calcio e al 20% di polietilene ad alta densità.

Il carbonato di calcio è ampiamente diffuso in natura, presenta in una grande varietà di rocce: da qui arriva il nome per questo nuovo composto. La carta di pietra si prepara riducendo in polvere le pietre che contengono carbonato di calcio, derivanti da residui di materiali edili, che vengono poi mischiate con apposite resine per mettere a punto la giusta scrittura.

Carta ideale per penna stilografica

Ecologica e resistente agli strappi

Si ottiene così una carta più ecologica di quella sintetica e della carta di cellulosa riciclata perché presenta alte concentrazioni di resine non naturali. La carta di pietra si presta bene alla scrittura con la penna stilografica poiché risulta inalterabile al contatto con l’acqua e particolarmente resistente agli strappi.

Altre qualità da menzionare sono la capacità di assorbire l’inchiostro senza lasciare macchie e la rapida biodegradabilità totale che varia dai 3 ai 9 mesi di esposizione ad acqua e sole.

 
 
 

Le penne stilografiche di lusso Montegrappa hanno bisogno del giusto palcoscenico per poter andare in scena in tutto il loro splendore: per questo motivo la scelta della carta risulta di fondamentale importanza. Per scrivere bene con una stilografica la carta deve possedere uno spessore adeguata, un’idonea capacità di assorbire l’inchiostro e una superficie liscia che permetta al tratto di scorrere a lungo e per lungo tempo.